Il mondo del make up è in scissione. Da passerelle e riviste di moda i look sono quasi sempre naturali, gli incarnati luminosi e armoniosi. Sul web, al contrario, il volto è costruito sulla falsariga di tecniche un tempo in appannaggio delle Drag Queen, tra il fittizio e il catarifrangente, gli occhi vibrano di grafismi estremi, il contorno labbra sborda di centimetri imitando le più minuziose mani da chirurgo plastico.
E’ la rivoluzione. E in quanto tale porta con sé non poca regressione. Sono sempre stati i truccatori dell’industria fashion a studiare i look da far sfilare, destinati ad essere trend di stagione, imitati da donne più o meno comuni di tutto il mondo. Oggi la moda non è più l’unico riferimento, tutt’altro.
Chi svolge questa professione fa adesso i conti con clienti saccenti che preferiscono gli extreme look visti su Instagram a quelli delle catwalk. Sarebbe forse più filologico se sui social viaggiassero solo i truccatori di cui sopra, ma le nuove strategie digitali permettono a chiunque di emergere. E se prima erano la gavetta, la studio e il viaggiare in giro per il mondo con il proprio book, a permette di farsi notare dalle agenzie di rappresentanza, oggi basta acquistare un pacchetto di 100k followers mirati per avere simili riscontri.
No, non è una fandonia. Magari lo fosse.
I social trend, dalle sopracciglia definite al millimetro all’illuminante arcobaleno, vengono lanciati da personaggi che in molti casi sono degli appassionati, dediti al mostrare la propria creatività. Tanto di cappello per i veri artisti che fanno di questo strumento la propria “gavetta”, purché ci siano le stesse basi tecniche di un professionista.
“Mediamente per diventare Key Artist impieghi dai 10 anni in su. Crescere all’interno di un’azienda che sponsorizza le Platform di moda, affermate o emergenti, permette con il tempo di poter diventare direttore artistico e responsabile di molte sfilate. Ci devono essere di base ovviamente talento e perseveranza. I social hanno cambiato sostanzialmente quanto detto sopra e, a mio avviso, non sempre in positivo! La meritocrazia, il talento e la gavetta non sono più fondamentali, se pur sempre importanti, quanto invece lo è il sapersi promuovere sui social, utilizzare gli hashtag corretti, il numero dei followers ed essere presente al posto giusto al momento giusto. La popolarità ormai riguarda i numeri e non più il contenuto. Ecco perché a seguire il web si avverte una sensazione di inadeguatezza, di perdita di valore e, talvolta, un tono di saccenza non sempre accompagnata da una informazione reale.”
“La moda delinea visi quasi completamente al naturale, capelli lasciati molto poco curati di proposito, rispetto agli anni 90 in cui ho cominciato io, dove invece l’uso delle tecniche e la conoscenza dei vari materiali era fondamentale. Il make-up era al centro dell’attenzione e le nostre mani erano pronte a sviluppare magici e complicatissimi trucchi. Ho una visione scollegata tra le immagini di moda che si producono e i tutorial di make-up che visualizzo di tanto in tanto. Troppi prodotti per ottenere un risultato a mio parere importabile fuori dal contesto “Selfie” e non ne capisco il motivo, tranne quello di alimentare il mercato della vendita dei cosmetici in maniera eccessiva e compulsiva!”
“Credo che oltre a formarsi adeguatamente, studiare seriamente la teoria del colore e la morfologia, è importante affiancare un professionista affermato, documentarsi ed arricchirsi costantemente, non solo sul make-up, ma recuperare la storia dell’arte o investire giornate in musei, mostre, studiare foto, sfogliare libri e riviste e documentarsi su internet. È fondamentale avere sempre nuove idee ed essere al passo con i tempi. La moda si muove velocemente e così anche voi.
Gli workshop siano utili per trovare il proprio stile, per entrare a far parte del mondo del make-up e imparare le basi, ma se il mio consiglio è di lavorare all’interno dell’industria il prima possibile. Che si tratti di fare da assistente, per uno stage, un magazine, un brand di beauty, è imprescindibile per muovere dei passi avanti. Come imparare qualcosa sulla Fashion Industry se non lavorando a fianco dei più grandi dell’ambiente? Può essere dura, spesso non ti pagano, ma i consigli, le dritte e l’esperienza che si guadagnano sono inestimabili, qualcosa che s’impara a scuola. Se cercate di accaparrarvi un lavoro come Fashion make-up artist, il mio consiglio è di essere sempre professionali. Bisogna conoscere tutto alla perfezione e pensare in anticipo a ciò che potrebbe servire sul lavoro, essere sempre un passo avanti! Un ulteriore consiglio che mi sento di dare, che ho imparato sulla mia pelle, è essere sempre se stessi sul lavoro.”
“Le agenzie che rappresentano i freelance oggi non guardano più solo al reale potenziale dell’artista, alla sua capacità tecnica interpretativa, al suo modo di comunicare, la capacità di stare in gruppo, gli anni di esperienza…. in aggiunta oggi, come già anticipato, guardano anche come si rapportano sui social, alle persone con cui lavorano, alla capacità di sapersi distinguere dalla massa, ma senza esagerare. Generalmente, essendo la Moda un ambito molto di nicchia, troppa visibilità non viene vista come un pro ma un contro, specialmente se si è all’inizio.
Non è facile oggi essere rappresentato/a da un’agenzia, sia perché l’ambito è in overbooking sia perché chi ci è entrato molti anni fa difficilmente cambia o ne esce, e quindi i posti a disposizione sono veramente pochi. Aggiungo anche che esistono vari livelli di agenzia, da quelle più commerciali a quelle che seguono clienti molto più di nicchia, ma che prima di accedervi richiedono un portfolio con nomi di magazine importanti. Suggerirei a tutti i giovani professionisti di seguire sui social i magazine di rilievo e, oltre ai lavori commissionati, crearsi un portfolio ad-hoc, selezionando in TF fotografi che, seppur emergenti, abbiano una bella visione dello scatto, così da avere nel proprio portfolio immagini contemporanee di tendenza. E ricordarsi che nulla avviene senza impegno e costanza. Il motto? <<Volli, sempre volli, fortissimamente volli!>>”
Come il mondo digitale sia appetibile sia per le nuove che per le vecchie leve del make up, lo dimostrano grandi make up artist che hanno saputo far buon uso di questo strumento, anche dall’alto di grande talento e professionalità.
Lisa Eldridge, Creative Director di Lancôme, fa milioni di visualizzazioni sul suo canale Youtube dal 2010, ma nel quotidiano firma le migliori copertine di Vogue e trucca celebrity del calibro di Kate Winslet. Discorso simile per Pat McGrath, la più influente MUA secondo Vogue. Sui social preferisce fa parlare i suoi lavori piuttosto che il suo volto, quasi sempre struccato e oggi, con la sua linea di make up extra lusso, arriva ai neofiti e ai profani.
Non meno famosa la MUA di Rihanna, Priscilla Ono, Global Make Up Artist della linea Fenty Beauty e MUA di Rihanna, un’artista che grazie ai social è emersa velocemente, al punto da condividere la vetta con i più grandi truccatori del mondo, anche se tra le più giovani e con meno della vecchia “gavetta” alle spalle.
Rientra in questo discorso anche la comparte cosmetica, con un exploit di nuovi prodotti che non sono più solo funzionali, ma soprattutto oggetto del desiderio. Ovviamente sponsorizzato da una fetta ingente di influencers. Nel prossimo numero di Unghie&bellezza un excursus degli ultimi 10 anni tra make up tutorial e prodotti must have, fuori e dentro i backstage, con l’intervista a uno dei più famosi MUA italiani: Michele Magnani!
Abbonati a Unghie & Bellezza o corri in edicola per sfogliare il numero 73 con la mia intervista e le novità beauty 2018!
Se sei un make up artist o un appassionato di trucco e vuoi approfondire le tecniche o scoprire i segreti dei truccatori più famosi, visita il sito ebellezza.it e troverai: