Dopo averla conosciuta, aver testato i suoi prodotti e partecipato al fashion workshop lo scorso Marzo, ho pensato che la sua esperienza nella moda potesse essere d’ispirazione per molti truccatori o aspiranti tali.
“Ciao Anna, è sempre un piacere rilasciare un’intervista che può aiutare le giovani leve a sentire cosa ne pensa una veterana che ha lavorato e continua a lavorare sui set di moda e sulle passerelle internazionali.
Sicuramente chi ha come obiettivo il mondo del fashion deve avere un requisito in più rispetto a chi decide di seguire la profumeria o il wedding: “LA VELOCITÀ’”.
È imperativo! Nel backstage di una sfilata i tempi sono veramente serrati, normalmente si hanno dai 20 ai 30 minuti per preparare la modella, lo staff non supera mai gli 8/9 Make-up artists oltre la Key Artist, e le modelle variano tra le 30 e le 50. C’è anche da considerare che le convocazioni in backstage sono 3 ore prima, e di media un’ora viene assorbita per le prove di passerella. Nel più classico degli scenari c’è da accaparrarsi le modelle quanto prima, per essere certi di fare il proprio lavoro e di farlo bene. Dunque, in sole 2 ore bisogna completare l’intero look e, visto che spesso Hair Stylist e MUA sono figure distinte, nasce tra i 2 staff anche la lotta a chi conquista prima le modelle.”
“Quando si parla di Moda non si fa riferimento solo alle “catwalk”, ma anche agli editoriali e ai pubbliredazionali dei vari magazine che ci mostrano le collezioni dei designer. Le passerelle sono necessariamente poco emozionali, se le si vive come “stampare volti a ripetizione”, ma sono, in realtà, un concentrato di emozioni: ansia da palcoscenico, mille cose da verificare e, soprattutto, i tempi serrati. Vanno a tutti i costi evitati i ritardi, per non rischiare che influencer e giornalisti si spostino subito alla successiva sfilata, con una grossa perdita di visibilità per lo stilista di turno.
Per chi, come me, vive questi ritmi da oltre venti anni,diventa qualcosa di cui non puoi fare a meno! L’adrenalina è veramente tanta e quando vedi le modelle pronte per entrare in passerella è un’emozione incredibile.
Ma la moda non è solo sfilate: lavorando, ad esempio, per un editoriale o un redazionale con una o più modelle i tempi si dilatano parecchio: normalmente si ha da un’ora a un’ora e mezza per preparare la modella, ed il clima è molto più disteso, soprattutto se si lavora con un team consolidato, che conosce e apprezza il tuo lavoro.
Il mondo dell’arte, come il mio progetto “Clownville”, poi, è tutt’altra storia: in questo caso,il concept è tuo ed è coordinato con il fotografo. e si sviluppa quindi in maniera personale e rilassata, senza tensione. L’obiettivo è quello di trasmettere visivamente ciò che la tua mente ha già creato: la tua VISIONE!”
“Un solo grande amore può distogliermi dalla Moda e dal Beauty: l’ARTE, in tutte le sue varie sfaccettature.”
“Credo che il mio spirito estroverso e la capacità di infondere fiducia siano state le doti che più mi hanno aiutata.La mia grande forza di volontà, quasi caparbietà, e la mia capacità innata di spingermi oltre, sono stati gli altri ingredienti che mi hanno permesso di raggiungere i miei obiettivi: amo le sfide!
Quando lavori con le celebrity, non devi solo essere tecnicamente preparata ma devi saper infondere fiducia all’ artista, devi essere un buono psicologo e conoscere i fondamenti della PNL, Programmazione Neuro Linguistica. E’ indispensabile essere anche un personal coach.”
“In alcuni casi registro tra le giovanissime poca predisposizione ad ascoltare i consigli di un veterano. La “tuttologia” impera e anche la troppa saccenza, che rende le nuove leve a tratti aggressive. In altri casi, invece, leggo fortemente la necessità, da parte di alcune giovani artiste, di legarsi ad un brand che non le faccia sentire numeri, che le guidi e le aiuti nella crescita, quasi a sostituire il valore tradizionale della FAMIGLIA. In ogni famiglia vengono trasmessi valori differenti, e anche nel mondo delle accademie make up, i principi e le metodiche insegnate possono variare. Per questo non mi sento di incolpare i giovani per il loro atteggiamento, piuttosto mi piacerebbe suscitare un risveglio emozionale sugli adulti, affinché tornino ad insegnare l’arte e l’amore per questo lavoro, e non a formare eserciti di pura manovalanza cosmetica.”
Avrei altre mille domande da porre a Valeria, ma, approfittando della sua gentilezza e disponibilità, avrò modo di snocciolargliele tutte nei nei mesi a venire: le chiederò come nasce Vor Make Up e delle mille opportunità che offre tutto il mondo Vor per chi desidera lavorare nel mondo del makeup.! Anzi, vi invito tutti a lasciare nei commenti domande, curiosità e perplessità che sicuramente girerò a Valeria Orlando durante le prossime interviste!
Grazie a Valeria per il tempo che mi ha dedicato. Spero di aver trovato la chiave giusta per cogliere, intervistando chi ha più esperienza di me, gli spunti migliori per far nascere, in chi si approccia al difficile ma affascinante lavoro del beauty artist, nuove idee e prospettive con un approccio più “human” possibile!
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