Chiunque si sia anche solo avvicinato al mondo del trucco professionale si è interfacciato almeno una volta con Stefano Anselmo, e se non con il maestro in persona, ci si è certamente imbattuti nei suoi libri e nelle sue tecniche.
Sono suoi i look iconici delle copertine di Mina, soprattutto quelli più d’impatto, così come i molti dei cambi look di Anna Oxa, e sono sempre suoi i manuali ai quali fanno riferimento le accademie make up italiane e non solo.
Dopo aver intervistato Michele Magnani, Antonio Priore e altri make up artist che hanno dato e danno tutt’ora un grosso contributo alla crescita dei truccatori italiani, non potevo che andare alla fonte, da colui che tutti mi hanno menzionato; perché se le nuove leve sono più propense a seguire i social, i truccatori con qualche anno in più fanno sempre un cenno agli insegnamenti di Stefano Anselmo. Dopo Alberto De Rossi, celebre truccatore che ha dato vita alle famose ali di gabbiano di Audrey Hepburn, il maestro Anselmo è stato il primo a volere mettere nero su bianco tutto ciò che in mondo dello spettacolo gli aveva lasciato, quanto a tecniche e trucchi del mestiere.
La sua storia è un esempio di perseveranza nel mondo della bellezza e della formazione e, al contempo, è uno degli esempi più lampanti di quanto questo settore sia cambiato, sia in meglio, grazie alla facilità di informazione e la quantità di prodotti a disposizione, ma anche con qualche involuzione se pensiamo all’approccio dei truccatori #millennials !
Sul numero 80 di Unghie&bellezza Anselmo risponde a tantissime mie curiosità sul suo percorso, e ci dà dei validi consigli per riuscire a emergere anche oggigiorno, facendo valere la propria arte, restando sempre degli artigiani.
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