Sono mesi che leggo domande di truccatori che si chiedono quanto e se sia conveniente investire in una vetrina premium su portali come matrimonio.com e credo sia necessario fare un po’ di chiarezza!
Per spiegare al meglio il funzionamento di certi meccanismi vi porto la mia esperienza.
Qualcuno saprà già, altri meno, che mi occupo professionalmente di diverse cose, comunicazione e digital marketing in primis, ma sono anche una make-up artist, e questo è il motivo per il quale i miei clienti sono per l’80% aziende e professionisti del settore beauty.
Ci sono stati anni in cui ho lavorato tanto come truccatrice, anche nel settore wedding, e, vivendo in una regione come la Campania, dove ci sono più truccatori che volti , mi sono dovuta armare di diversi strumenti per poter “vivere” solo di trucco sposa in quel triennio in particolare.
Dal momento che, per l’appunto, la concorrenza sulle mie province di interesse era davvero tantissima, ho deciso di pagare matrimonio.con per ⅔ anni, e con grande soddisfazione.
Non a caso è ormai un trend per le future spose cercare fornitori attraverso quel portale, ma non l’unico.
Il lavoro encomiabile di matrimonio.com consente ai MUA di essere visibili sulle chiavi di ricerca correlate alla propria zona e fa sì che una sposa che cerca su Google, ad esempio, “trucco sposa Napoli”, o navighi sul portale, trovi una lista di truccatori profilati.
Su quella stessa chiave di ricerca, però, non ci saranno solo le pagine dei portali wedding, ma anche quelle di altri siti web che convivono sulla stessa serp – ossia l’elenco dei risultati di ricerca.
Ciò significa che: se sulla vostra provincia c’è molta concorrenza, anche essere un abbonato gold di matrimonio.com potrebbe non essere sufficiente per acquisire un cospicuo numero di spose.
E qui arriviamo alle domande che leggo da mesi sui vari gruppi e pagine di truccatori e aspiranti tali: ha senso pagare matrimonio.com? E la realtà è che non esiste una risposta univoca, ma tutto dipende dalla zona. È certo però che se un abbonamento premium/top/gold non porta alcun risultato in termini di contratti con le future spose, quel budget è perso! Se invece quell’investimento viene dirottato sullo sviluppo di un sito web professionale, stiamo mettendo un primo tassello per competere sulle chiavi di ricerca, così come fanno tutti i portali vetrina.
Può sembrare impossibile ma non lo è.
E posso farvi 3 esempi:
Dal 2014 al 2017 mi sono occupata di trucco sposa e, in quegli anni, grazie al pack premium di matrimonio.com ho avuto molte più spose di quante ne avevo prefissate. Nel frattempo, però, ho cominciato a sviluppare un piano editoriale sul blog del mio sito web, affrontando vari temi intorno al trucco sposa e mostrando, al contempo, alcuni dei look realizzati, con tanto di backstage.
Nel 2018 non ho pagato la vetrina premium e il mio sito da solo è bastato a continuare a mantenere la stessa media di spose.
Nel frattempo poi la mia carriera nel marketing e nella comunicazione per le aziende cosmetiche ha preso il sopravvento e, nonostante le richieste, ho deciso per un po’ di truccare solo poche fedelissime clienti, ma questa è un’altra storia.
Cambiamo scenario: con Ilaria Matarazzo ci troviamo in Calabria e lei, oltre ad essere una make-up artist, è titolare di un’accademia di trucco. Come tanti colleghi aveva difficoltà a trovare clienti, sia per i servizi make-up sia per i corsi della scuola per truccatori. Aveva intuito che per posizionarsi su Google non era sufficiente un abbonamento a matrimonio.com e quindi nel 2016 ha creato autonomamente il suo primo sito web. Ottima intuizione, era sulla strada giusta, ma dopo poco e, soprattutto, dopo aver studiato comunicazione, è giunta a un’altra conclusione: non basta solo avere un sito web, specie se fatto in autonomia con sistemi come Wix, perché per potersi posizionare è indispensabile applicare le strategie SEO (Search Engine Optimization), ovvero sviluppare un sito che sia strutturalmente conforme alle “regole” di Google, nonché portare avanti un piano editoriale che vada a colpire il proprio target.
Ed è qui che è cominciata la nostra collaborazione. Il suo sito web ilariamatarazzo.it è ancora in essere ma, per rafforzare la brand identity della sua accademia e dei servizi offerti, abbiamo creato insieme il sito tobeacademy.it.
A partire dalla home page fino al blog, che tuttora continuiamo ad alimentare con i contenuti necessari a mantenere le chiavi conquistate e a posizionarsi su altre, ogni singola pagina è progettata con il fine concorrere su una serie di keywords.
Il risultato? Dopo pochi giorni dalla messa online Ilaria ha raggiunto clienti che mai avrebbe pensato di avere, come le spose straniere che hanno deciso di sposarsi in Italia, parigine, indiane, o ragazze calabresi che vivono al nord e che hanno cercato una make-up artist nel loro paese d’origine e sono arrivate a lei. Risultati che non aveva mai ottenuto nemmeno pagando la vetrina premium di matrimonio.com.
Ad oggi Ilaria è posizionata su chiavi come “Make-up artist Lamezia Terme” o “Accademia make Lamezia Terme”, ma anche su altre keyword che le interessano come “quanto guadagna un truccatore” e altre query – domande o parole chiave inserite nella barra di ricerca di Google – che le sono utili per portare traffico al sito, dare informazioni di rilievo agli aspiranti MUA e incrementare l’autorevolezza del suo sito agli occhi di Google.
Tra i vari casi che ho trattato in materia professionisti del beauty voglio menzionare anche un progetto più recente, quello di Antonio Priore, truccatore, visagista e docente di trucco da 30 anni che, però, prima di quest’anno, non aveva mai avuto un sito web.
Non a caso, per i make-up artist di una generazione diversa dalla nostra, l’approccio al mondo digital è ancor più difficile da comprendere, ma è uno step indispensabile da fare per poter continuare a lavorare in questo mondo dove la concorrenza è spietata.
Antonio, come me, vive in Campania e si ritrova ad aver formato centinaia di professionisti che spesso hanno un autorevolezza digital molto più forte della sua e, solo da pochissimi mesi, abbiamo messo online il suo primo sito web. L’obiettivo sul lungo termine sarà quello di posizionarsi su tutte le chiavi che ruotano intorno alla formazione, servizi trucco, consulenze skincare e soprattutto al suo brand di skincare pre trucco professionale! È ovvio che un truccatore più servizi offre più ci sarà lavoro da fare, specie se si trova in una zona con elevatissimo tasso di competitività. Ma abbiamo già mosso qualcosa, come la chiave “skincare pre trucco professionale”. Nei prossimi mesi il sito web si arricchirà di nuove pagine e contenuti ed entro la fine dell’anno il posizionamento schizzerà ai primi risultati.
In conclusione possiamo dire con assoluta certezza che se un truccatore si trova in una regione dove la concorrenza è ancora poca, può avere senso un abbonamento premium sui portali dedicati ai fornitori del settore wedding. Sappiamo benissimo, però, che ogni truccatore ha la sua nicchia, c’è chi desidera lavorare nella moda, chi fa formazione, chi vorrebbe lavorare per i brand della cosmetica, e avere il proprio sito web è l’unica strada per far sì che l’investimento sia costruttivo e senza rischi di perdite di denaro.
Se anche voi brancolate nel buio, non esitate a contattarmi per una consulenza: in base alla zona di interesse e i settori nei quali avete una specializzazione (trucco sposa, moda, cerimonia, formazione, ecc..) i progetti possono essere più o meno complessi con budget che variano di conseguenza, ma la strategia risulta sempre efficace! Se avete ancora dubbi potete scrivermi o lasciarmi un commento!