Come accade a scuola e in università, anche nelle accademie di trucco servirebbe una sorta di “orientamento” per indirizzare i futuri MUA all’area per ciascuno di essi più adatta. Senza dubbio, la base comune di qualsiasi percorso formativo per makeup artist è un corso base/correttivo.Vediamo ora alcune delle possibilità professionali che ha a disposizione un truccatore.
La passione sfrenata per la moda è il primo desiderio per un MUA che sta pensando di atterrare su questo pianeta. E’ il settore forse più frenetico di tutto l’emisfero make up, perché è lì che il trucco nasce e si sviluppa, ed è dalle passerelle che ogni anno prendono forma tendenze e colori. Entrare in questo mondo può sembrare davvero difficile, ma con passione e impegno niente è impossibile.
Per lavorare a shooting di campagne pubblicitarie o editoriali è necessario conoscere i trend del momento, oltre alle basi del trucco fotografico, essere aggiornati alle ultime copertine delle riviste di moda e sapersi rapportare con un team composto da fotografi, modelle, assistenti e altri addetti ai lavori.
Nelle sfilate, poi, i ritmi hanno una cadenza molto più serrata rispetto agli shooting e bisogna sapersi destreggiare fra i pennelli con abilità per riuscire a rendere stupende decine di indossatrici in tempo limite.
La tv e il cinema vanno a braccetto, anche se ciò che cambia sono i tempi e i luoghi. Truccare per gli schermi significa conoscere i prodotti e le tecniche per una resa ottimale del trucco anche davanti a telecamere di ogni tipo: soprattutto quelle più recenti, infatti, sono davvero in grado di mettere in bella mostra anche il più invisibile dei pori.
Quando si lavora per programmi girati negli studi televisivi c’è da conoscere alla perfezione anche l’illuminazione dello studio, anche se per il trucco ci sono camerini dedicati con tanto di postazioni trucco illuminate.
Se si trucca per fiction, film e serie televisive, o anche programmi che vengono girati in esterna, le location possono cambiare e anche i tempi dei set. Per un film possono servire mesi sul cucuzzolo di una montagna, o settimane in una grotta, truccando nelle roulotte e ritoccando anche nel mezzo di una bufera di neve.
I settori più creativi e bizzarri, che danno la possibilità al make up artist di esprimere tutto il proprio estro creativo, anche quello più estremo, sono il body painting e gli effetti speciali. Se nel primo caso ci si ritrova a dipingere un intero corpo per una mostra o per un progetto fotografico, nel secondo si ha spesso a che fare con il teatro e con il cinema.
Gli effetti speciali sono infatti parte fondante di film e tv, in cui si spazia dall’ invecchiare bambini fino a trasformare gli attori in mostri orribili per scene splatter. Il trucco artistico trova applicazione in diversi mondi, e spesso ci si arriva non solo dalle scuole trucco, ma anche dalle accademie di belle arti, dalla pittura e dalla scultura.
Sempre più in crescita, il mondo del trucco sposa è una delle migliori strade per fare carriera nel make up, soprattutto perché l’esperienza fatta sui volti di donne comuni è molto più costruttiva di quella fatta sulle modelle. Non a caso il wedding make up ha dato i natali a tantissimi nomi noti della cosmetica.
La dedizione al trucco sposa, per il quale è fondamentale un percorso di trucco fotografico, nasce proprio per la voglia di rendere speciali donne di tutte le età che convolano a nozze con il desiderio di essere perfette per un giorno. Naturalmente in quest’area, come in tutte le altre, la pazienza e il sorriso sono l’arma vincente, insieme alla tecnica.
Un truccatore portato per la vendita, o al commercio in generale, ha la possibilità di truccare in profumerie o grandi catene, per uno o più marchi in particolare. In questo caso, l’approccio al trucco su una cliente non è più solo mirato a valorizzare il viso, bensì volge a finalizzare una vendita, e quindi la scelta del prodotto da utilizzare è vincolata al range offerto dalla casa cosmetica.
VOLONTARIATO E MAKE UP
Anche se legato all’arte dell’apparire, il trucco può incontrare situazioni meno celebrative e più commemorative: da moltissimo tempo è consuetudine, per istituti di lunga degenza e onoranze funebri, offrire il servizio trucco post-mortem. In questo caso si applicano le tecniche del trucco correttivo ai defunti, per evitare di esporli ai propri parenti con un aspetto troppo distante da come sono stati in vita. Nei reparti oncologici, invece, ci sono tante associazioni di truccatori ed estetiste che cercano di tirar su il morale alle donne, attraverso lezioni di trucco e vere e proprie trasformazioni make up, insegnando loro a ridisegnare le sopracciglia che non ci sono più, o a risvegliare lo sguardo!
La vita da truccatore si può percorrere su una o più di queste strade. Di fatti non sempre al primo colpo si trova il settore giusto, oppure è semplicemente la possibilità di cambiare che conduce al passare dalle passerelle al teatro, o dal cinema alla profumeria. Senza ombra di dubbio, però, ognuna di queste fette di make up lascia un bagaglio di esperienza che può servire a crescere sempre di più!
Per l’immagine in evidenza dell’articolo:
Foto: Paolo Puopolo
Model: Valentina Cammarota
Make Up: Anna Marchese
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